Un racconto sperimentale scritto da Igor Gribaldo insieme a Silvia Russo, Elena Carta, Jolanda Pisano e Moreno Migliaccio. La particolarità di questo esercizio creativo risiede nel fatto che il racconto è stato scritto in "live" dalle ore 21 alle ore 21:50 del 6 maggio 2024.
Tramite un ordine prestabilito, i vari partecipanti avevano 5 minuti di tempo per scrivere il proseguo del racconto, tutto questo su WhatsApp.
Ecco il risultato:
Da bambino mi sarebbe piaciuto fare il cercatore d'oro.
Ogni volta che potevo mi mettevo nel giardino di casa a scavare nella terra, immaginando di riuscire a trovare pietre preziose e altri tesori.
Ovviamente le uniche cose che riuscivo a trovare erano grillitalpa (che mi terrorizzavano ogni volta) o rocce di poco valore.
Tranne nel pomeriggio del 4 luglio 1998. Quel pomeriggio riuscii a trovare una pietra verde e trasparente, la soprannominai kryptonite e mi convinsi che avesse dei poteri magici. Passavo tutto il pomeriggio ad ammirarla, la osservavo nei minimi particolari e la portavo sempre con me, ovunque andassi. La stringevo forte forte fra le mie mani perché avevo paura di perderla, ormai era diventata la mia migliore amica. Alla sera avveniva il rituale Suiseki: dopo averla lucidata per almeno 20 minuti consecutivi, la posavo sopra sul comodino, dove un piccolo cuscino di velluto blu ne accoglieva le forme. La mattina del 10 Agosto la pietra non c'era più, al suo posto il nulla.
Sentii mia sorella urlare disperata dal bagno, i suoi occhi... erano diventati dello stesso colore della pietra!
Era come se ci fosse una luce che proiettava dietro di essi. Uno sguardo intenso che mi spaventò. Poi la vidi cadere a terra, senza sensi. Gli occhi chiusi, i capelli scomposti. Il mio cuore era in subbuglio, come i miei pensieri: Cosa le era successo? Sarebbe morta? Cosa avrebbero detto i nostri genitori se l'avessero trovata lì? Cosa fare ora?
Decisi di trascinarla fuori di casa, in un bosco o qualcosa del genere.
La presi per i piedi e la trascinai giù per il vialetto nel bosco dietro casa. Pioveva e i vestiti zuppi d' acqua rendevano tutto più difficile. La portai sotto l'acero al centro del boschetto leggende locali narravano che avesse poteri curativi, ormai era la mia ultima speranza non sapevo più che fare. La misi sotto e iniziai a pregare.
I sensi di colpa stavano crescendo in me, se fosse morta?
Sarebbe stata colpa mia. Non avrei mai dovuto portare in casa quella pietra.
Iniziai a sentire un prurito sulla guancia, mi grattai e le unghie staccarono un piccolo pezzo di muschio.
Mi stava crescendo in faccia!
Mia sorella nello stesso istante riprese i sensi, era sudata marcia ma non aveva più gli occhi verdi.
Incrociò il mio volto e si mise a urlare.
“Elsie non gridare, credo si trattino di allucinazioni… cosa ne hai fatto della pietra verde?”
“L’ho appoggiata sulla fronte e poi ho visto tutto verde, l’amica di mamma dice che alcune pietre ti rilassano se le appoggi in certe parti del corpo”.
Ero incredulo. "Dove l'hai messa? Dov'è finita?" Ero arrabbiato, preoccupato e anche euforico. Volevo sapere. Volevo provare. Ma questo prurito alla guancia mi annebbiava la mente e iniziai a sentire un forte mal di testa, avevo la nausea e non riuscì a tenere gli occhi aperto. Ma che cosa mi sta succedendo... goccioline di sudore iniziarono a scendere giù dalle mie tempie.
Ho iniziato a tremare fortissimo, le convulsioni si sono impossessate di me, talmente forti che caddi all'indietro sbattendo la testa contro un tronco.
Buio.
Aprii gli occhi, la luce mi soffocava, li richiusi in fretta per la paura.
Ma dove mi trovavo?
Sentivo freddo sulla pelle e la luce che violava le mie palpebre. E poi una voce: "Kris, apri gli occhi. Sei al sicuro qui".
Aprii gli occhi, piano. Una figura di un uomo in controluce. Un vecchio, allampanato, grigio. "Non ti hanno insegnato a non toccare ciò che trovi in giro?" Mi sorrise in modo divertito.
Le mie labbra erano bloccate.
"Cercavi avventura e hai trovato la magia. Ma non puoi maneggiarla. Non così, senza insegnamenti" proseguì il vecchio.
Ricominciai a sentire qualcosa - il mio corpo rigido a contatto con il suolo umido, poi uno sfarfallare nello stomaco. Magia?
Aprii gli occhi ero ancora vivo, avevo un gran male alla testa e un sapore aspro in bocca, ma il resto del mio corpo sembrava in buono stato. Mia sorella era terrorizzata,
"pensavo fossi morto"
"Tutt'altro risposi ero più vivo che mai"
Improvvisamente notai un bagliore verde provenire dall'albero, la pietra era incastonata nella corteccia la presi e la sotterai. Promisi a me stesso che sarei tornato a prenderla solo una volta che fossi stato veramente degno del suo potere.
"Forza Elsie torniamo a casa!"
Ordine di scrittura:
21:00-21:05 Igor
21:05-21:10 Silvia
21:10-21:15 Elena
21:15-21:20 Jolanda
21:20-21:25 Moreno
21:25-21:30 Igor
21:30-21:35 Silvia
21:35-21:40 Elena
21:40-21:45 Jolanda
21:45-21:50 Moreno
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