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Wander




L'esercizio

Nel 1963 il regista francese Jean-Luc Godard ha girato il film Il disprezzo (tratto dall'omonimo romanzo del 1954 di Alberto Moravia).

In questo film è presente una scena in cui il protagonista cerca la propria ragazza dopo un litigio. I due si trovano ospiti nella casa di un loro collega a Capri, il vagare del protagonista in questi splendidi luoghi alla ricerca della ragazza, porta lo spettatore in una dimensione onirica. Siamo a conoscenza dei suoi pensieri turbolenti ma allo stesso tempo non possiamo fare a meno di assaporare quei luoghi fenomenali.

In questo esercizio creativo ho cercato di calarmi in una situazione simile, vagando in un luogo di questo pianeta e raccontandolo utilizzando la forma del flusso di coscienza.





Aokigahara sono venuto fino a qui solo per sentire la morte in modo diverso per sentire il verde di questa foresta e per capire se davvero fa uno strano effetto alla psiche ho però paura di incontrare cadaveri di suicidi poveri giovani poveri anziani che hanno deciso di uscire di scena in questo modo ho visto tanti film e documentari su questa foresta cercando di non farmi impressionare ma è praticamente impossibile inizio così a camminare a calpestare questi sentieri lei è a casa presumo a dormire chissà se mi sta sognando mi basta camminare per un km e già incontro i fili tesi di spago e di plastica colorata delle persone che avevano ancora il dubbio del suicidio e per evitare di perdere la strada si sono segnati il loro passaggio tristezza o forse no solo che hanno capito il senso della vita ossia che un senso non c’è ma solo quotidiani pesi opprimenti Sofia è uno di questi pesi lo è diventata subito dopo il matrimonio lei e le sue uscite la sua schizofrenia impossibile da sopportare non sopporto perfino il suo corpo il suo seno oscenamente abbondante ma non posso fargliene una colpa sapevo con cosa stavo giocando avrei dovuto pensarci prima c’è chi viene a Aokigahara perché ha troppe possibilità nella vita e non sa più cosa scegliere c’è chi invece viene qui perché ha solo più una possibilità e non la vuole scegliere una leggera pioggia ha iniziato ad accompagnarmi la trovo piacevole chiudo gli occhi e ripenso a quando ero piccolo e giocavo a pallone nel giardino di casa mia con la maglia di Del Piero cosa darei per tornare indietro nel tempo ho pensato di usare il fucile del nonno ma non so come si carica un fucile a malapena so come impugnarlo poi ci sarebbe stato troppo lavoro pulire sangue e cervello come successe a JFK mi siedo su questa grossa pietra che crea un piccolo strapiombo la foresta ormai è tutta uguale non penso di essere in grado di trovare l'uscita forse l'ho scordata volutamente quanta fatica a mettere giù questi pensieri sempre un buon motivo per lamentarmi avrebbe detto Sofia beh ora potrà lamentarsi anche lei per via della mia dipartita ho organizzato così tanti matrimoni nel mio ristorante quando vedevo i parenti felici non potevo fare a meno di immaginare il loro passato e il loro futuro non potevo fare a meno di immaginare il dolore che i figli un giorno avrebbero provato a ripensare al ricordo di vederli così felici riempiamo la nostra memoria di cose belle solo per pensarci durante i momenti brutti e tutto così insignificante in realtà bianco e nero come il Nebraska spento come gli abissi siamo tutti un Titanic pronti a finire in rovina

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