Pigmento
- Igor Gribaldo

- 21 lug 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 30 set 2024

© Hotpot Ai

𝑆𝜌𝑟𝜄𝜋𝜏 𝐷𝜇𝜌𝑙𝜀𝜘 𝜌𝜎𝜀𝜏𝜄𝑐𝛼 #4
La consegna
Scrivi una poesia sul tuo colore preferito.
Greta (@gretaabrunoo)
Ti porto il mare, acceso
come il blu profondo
delle nostre anime.
Sorseggiando gin tonic
sotto al cielo,
portati via dal vento.
Le stelle si abbracciano
sopra di noi,
l'Addio.
Elena (@lamentecarta)
Luce che filtra
Tenera e scaltra
Mi scalda le membra
io a terra scalza
La California mi attraversa
In un Hotel mi sento persa
Sopra al monte in una Jeep
Libera di viverti al venerdì
Nostalgia del momento vissuto
Al suo cuore d’oro ho ceduto
Filamenti senza fine
Di sola polvere e confine
E quando nulla mi colpisce
Ti guardo e mi innamoro
figlio del sole
fili d’oro
tu sei giallo, il mio tesoro
Giacomo (@giacomo.pirovano)
Atrabile
Vorrei parlarti del verde torbido
ma si è portato via pure quello
questa prima cosciente ora del mattino,
questi occhi storti ancora una volta
nell’allora cavità accogliente, nel baratro.
Nero - le sue iridi e i suoi capelli -
richiama a sé, seduce pure questa volta.
È ciò che è stato e non smette mai di essere,
ennesimo ritorno che spegne tutto il resto.
E così sia, finché è esistere,
poi - spero troverai un po’ di pace. -
Igor (@gribyslab)
Un verde, accostato al lilla.
La storia dei giocattoli brilla.
Nella notte, la vidi dileguarsi,
l'infanzia, scalza, ormai potè solo raccontarsi.
Come corde tese di una chitarra
che suona musica di campagna
nudo accanto a lei, una donna bizzarra,
mi fece sentire, come in cima ad una montagna.
Quella mattina trovai un foglio giallo,
vicino alla libreria era adagiato.
Ai miei occhi fu come un cristallo,
perché firmato:
Woody e Buzz
Samuel (@mister.zamu)
Blu cristallino del lago di Ceresole,
Blu trasparente dell’anima di Tanjiro,
Blu celeste di Blanco.
Un senso di serenità,
Un sogno di purezza,
Una sensazione di lutto.
Un colore dai molti significati,
Dalle infinite sfumature,
Che sento sempre mio.
Voglio immergermi nel blu,
Sentirmi così bene,
Lasciarmi trasportare.
Un colore intenso della notte,
Della mia esistenza,
Per sempre.
Mauro (@Mauro Rondoni)

E’ il fondo del pozzo in cui a volte mi affaccio
e resto lì, in attesa del suo abbraccio.
Da sotto lui sospira,
avverto il suo alito freddo, quella forza mi attira
ma resto fermo a fissare il riflesso del mio volto,
laggiù, in quel nero disciolto.
Il fondo diventa catrame,
specchio appannato delle mie brame.
Ora mi chiama, sento la sua voce
è una lama crudele e feroce
che vibra e mi scuote
in inquietudini da anni ormai note.
Dall’abisso risale
mi prende e mi avvolge in un gioco mortale.
Riscendo laggiù dove il sangue fermenta,
la ferita non si chiude, pulsa, mi tormenta.
Sono nel fondo del pozzo in cui a volte mi abbandono,
nell’eco di un intimo ricordo dove cerco ma non trovo, il perdono.
Efed (@the_efed)
Rossa,
la pesca del borgo
D'Apice.
Il ripudio,
Vive nel rosso
dell'imbarazzo
Della sua danza mancata
Vergognosamente imbronciata
nel nulla.
Tantomeno Ke v'avevo individuata per caso,
Dopo poderose fontane
In codesto indirizzo:
Litoborgo di frutta.
Ke sobbalza al ritmo di insolite danze cristiane
Con la mano Ke si inalza come un tuono
sul rosso marcio del vivere.
Mi ritengo un privilegiato antisuicida x paura.
In questo rosso manto di riflesso stellare,
che non è nient'altro Ke un frammento di viso decomposto della mia Bellezza
infinita e calorosa,
Ke sorge e galleggia sull'oceano piemontese,
soltanto grazie all'alcol fornito da una ragazza Ke si chiama Camilla.
Come un furore di brillantezza, soffocato nel ventre
nel centro di una pista danzante di meraviglia e di inquietudine,
I segreti del diario
sono Rossi come il tuo rosario.
Mi restituisco a pezzi
come Mattone
di quella torre campanaria piena di argilla,
Rossa.
Gabriele (@Gabriele Amante)
Rosso e Giallo – bozza notturna, scarsamente poetica
In una palazzina anni ’60
Cerco la mia casa
In un blocco di cemento
Riconosco il mio passato
Mai vissuto, agognato
Ci ho creduto, sì
Ma ora sono troppo vecchio
Per emozionarmi o avere fede
Voglio solo tornare a casa
Diviso in due
In quattro e più di mille
È una questione di identità
Il fascino della rivalsa
E perché no della divisa
Sono parole al vento
Ma il vento soffia ad Est
Ed io lì ho lasciato il cuore
Al diavolo la militanza
I pugni chiusi e i manifesti
Mi bastan quattro lettere
Accese sopra a un palco
Una voce zoppicante
Su tappeto berlinese
E il cerchio si chiude
In un sogno di kebab





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