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Riserva Naturale dei Monti Pelati, Ph: @gribyslab - Model: @bordersara / 2022



Accartoccio il terzo pacchetto di Winston della giornata fissando la fotografia poggiata sulla scrivania di fronte a me. Resto con l'ultima sigaretta ancora da accendere che pende sul bordo delle labbra.

Ho ritrovato la foto piegata in quattro e pizzicata dentro una copia sgualcita di High Windows di Philip Larkin. Mi era stata portata da un viaggio a Londra proprio dalla ragazza ritratta.

Quando le avevo scattato quella foto era qualcosa come... come il 1976...

Dio, non mi sembra possibile, quel giorno d'estate non puรฒ essersi allontano cosรฌ in fretta e cosรฌ facilmente dal presente.


Eravamo in quattro quel pomeriggio: io, Riccardo, Sofia e Alessandra. Ci eravamo accordati per passare una domenica pomeriggio insieme a camminare e a chiacchierare. La meta non era troppo importante, purchรฉ fosse immersa nella natura.

Cosรฌ il venerdรฌ sera, nel nostro sacro ritrovo in Piazza Castello, ci accordammo per la Valchiusella.


Due giorni dopo, percorrendo la strada per raggiungere la valle, ricordo distintamente Riccardo che blaterava qualcosa sul Ponte dei Preti, su una strega, su un suicidio. Insomma, una di quelle cavolate che piacevano a lui e a cui praticamente nessuno di noi dava retta.

Eppure quel dettaglio, il racconto horror di Riccardo con quella sua voce acuta e quel suo modo particolare di pronunciare la lettera R, sono una delle cose che mi ritrovo nei pensieri almeno una volta a settimana. Come se fosse un vizio.

Il viaggio fu un calvario per via del caldo, decidemmo cosรฌ di fermarci spesso, soprattutto ogni volta che vedevamo un bar. Dovete capire che noi quattro vivevamo nel piรน totale menefreghismo, era come se le ore non ci appartenessero, avevamo tempo da sprecare, con arroganza e spensieratezza.

Oltre al caldo, lโ€™altra garanzia della giornata, erano le risate di gruppo. Ci trovavamo tutti in sintonia.

Prima di girare con loro non avevo mai avuto lโ€™opportunitร  di ottenere amicizie cosรฌ spontanee. Senza prese in giro di cattivo gusto oppure con quella onnipresente sensazione di star costantemente rischiando unโ€™inculata da qualcuno.

Riccardo era una persona pacata, era quasi impossibile indurlo allo scontro. Ogni tanto gli capitavano degli atteggiamenti un poโ€™ effeminati, ma nessuno aveva mai avuto modo di provare ad affrontare il discorso della sua sessualitร .

Alessandra era lโ€™insicura del gruppo, sempre alle prese con qualche problema di cuore, aveva un nuovo dramma da raccontare ogni settimana. A volte venivano fuori storie cosรฌ assurde che spesso mi chiedevo se avessero un fondo di veritร . Ma a noi andava bene cosรฌ, oltre a questo suo aspetto sapeva essere unโ€™amica leale e piรน di una volta aveva aiutato Sofia in situazioni familiari complicate.

In conclusione, per l'appunto, Sofia. La ragazza della foto.

Si era trasferita dallโ€™Inghilterra quando aveva ancora pochi anni, ragion per cui a sentirla parlare non si sarebbe mai detto che avesse origini straniere. Tornava un paio di volte all'anno a Londra per via dei nonni materni che ancora vivevano lรฌ.

Lei era lโ€™energia del gruppo, un costante pozzo di idee e proposte, unโ€™inguaribile bevitrice di cherry e orgogliosa fumatrice di Marlboro Light. Era la testa calda del gruppo (anche se sono certo che se fosse ancora tra noi ci direbbe che la vera testa calda, o bacata, ero io).

Poco prima di arrivare a Vidracco, a Riccardo venne in mente che da bambino i suoi lโ€™avevano accompagnato a vedere un'antica torre poco distante dalla strada su cui stavamo viaggiando. Ovviamente, dopo aver percorso lโ€™incredibile distanza di 20 km ed esserci fermati in tre bar, non potevamo esimerci dallโ€™accettare anche questa sosta.

ยซEcco, gira qui a sinistra, prosegui su questa strada sterrata in salita!ยป mi sbraitรฒ Riccardo nellโ€™orecchio.

โ€ฆNon si puรฒ morire dentro E sorridersi cosรฌ

Dalla radio invece Gianni Bella sbraitava per lโ€™ennesima volta Non Si Puรฒ Morire Dentro.

Abbassai la musica e mi rivolsi ad Alessandra e Sofia:

ยซSono aperte le scommesse, secondo voi ci siamo giร  persi?ยป

Risata di gruppo.

ยซDate un poโ€™ di speranza al Ricky ragazzi.ยป ci incalzรฒ Sofia, a metร  strada tra la seria e la scherzosa.

ยซVai qui, di nuovo a sinistra, trovi un piccolo parcheggio, non ci sarร  nessuno a questโ€™ora, fa troppo caldo.ยป

Fu cosรฌ, accostai la Fiat 127 rossa e non incrociammo anima viva. Ci rinfrescammo un attimo poi presi la mia Minolta XE e proseguimmo a piedi seguendo un sentiero in salita. Dopo circa un quarto dโ€™ora di camminata finalmente, tra la natura, scrutammo la torre.

ยซTorre Cives! Ecco come si chiama, ci ho pensato fino adesso porca miseria!ยป

ยซChe forma strana.ยป osservรฒ Ale.

ยซPotete anche vedere l'interno attraverso quella piccola porta sulla sinistra. Pensate che รจ in piedi dal 1100! ยป

ยซDio santo.ยป fu la mia arguta osservazione.

Scattai un paio di foto alla torre, in sottofondo Sofia ci intratteneva cantando un pezzo di Lucio Battisti, forse Ancora Tu, non riesco a ricordare bene.

Ci avvicinammo, quasi con timore.

Cercare di dare un senso alla distanza di tempo che ci separava dalla nascita della Torre era una simpatica causa persa. Datare mentalmente un monumento storico viene sempre difficile, quasi come se la mente si rifiutasse di comprendere per davvero quanta distanza cโ€™รจ dallโ€™oggi (in quel caso il luglio del 1976) al 1100.

รˆ una di quelle cose che penso vengano realizzate dai personaggi che impazziscono nei racconti di H. P. Lovecraft.



Ricky e Ale si sedettero sotto la torre, io e Sofia invece decidemmo di esplorare ancora un poโ€™ i dintorni.

ยซE allora, chi รจ stato a spezzare il cuore di Ale questa settimana?ยป

ยซMa smettilaยป Sofia mi diede un colpo sullo stomaco ยซper una volta non รจ successo nulla di brutto. Si sta trovando bene con questoโ€ฆ Marco mi pare, sรฌ Marco!ยป

ยซQualcosa mi dice che รจ solo questione di tempo.ยป

ยซPuรฒ darsi, ma puรฒ darsi anche di no.ยป

Esaurimmo il discorso cosรฌ e continuammo lโ€™esplorazione immersi nel silenzio. Le cicale scandivano il passare del tempo, i dintorni altro non erano che rigogliosa natura secca poco interessante da fotografare.

Quel giorno Sofia indossava una canottierina nera e una gonna larga color verde oliva, i bordi della gonna si era riempiti di rametti e semi portati via dalle erbacce che avevamo calpestato. A me invece avevano lasciato solo un paio di graffi.

Ritornammo verso la Torre, Riccardo e Alessandra non erano piรน lรฌ.

ยซSaranno tornati in macchina, torniamo giรน anche noi. A forza di fare soste arriveremo in montagna quando avrร  giร  fatto notte.ยป dissi a Sofia dandole le spalle.

Ma non ottenni nessuna risposta.

ยซSofia?ยป

Mi voltai giusto in tempo per vederla svanire dietro la vegetazione.

Affrettai il passo per raggiungerla e la vidi seduta allโ€™ombra a preparare la pipa per una fumata, una delle sue piรน grandi passioni, tramandata dal nonno.

Nonostante la conoscessi da parecchi anni ogni volta che la vedevo fumare la trovavo unโ€™associazione, un contrasto parecchio strano. E mi scappava sempre da ridere.

ยซUn giorno riuscirai a non ridere vedendomi fumare la pipa?ยป

ยซScusami, รจ piรน forte di me, lo sai che non รจ una presa un giroโ€ฆยป

ยซโ€ฆรˆ un contrasto troppo strano.ยป mi anticipรฒ Sofia.

ยซProprio cosรฌ!ยป confermai con una risata contenuta ยซPerรฒ una foto questa volta devi lasciartela fare.ยป

Mi arrivรฒ unโ€™occhiataccia da parte di Sofia, una di quelle che quasi prendevano forma fisica e rischiavano di darti uno spintone.

ยซDai, nulla di complesso. Resta pure seduta lรฌ, scatto da lร  dietro, tu basta che guardi in camera.ยป

Mi spostai, Sofia non disse nulla, era il suo modo di acconsentire.

Sbuffรฒ del fumo, diede una rapida pulita alla gonna e poi mi guardรฒ. Io fui rapido a scattare, sapevo che avrebbe potuto cambiare idea da un momento allโ€™altro (era una delle caratteristiche piรน valide per cui la definivo la testa calda del gruppo).

Il tempo si fermรฒ incidendosi sul rullino.

La foto che vedete sopra nacque in quellโ€™istante.

Immediatamente dopo lo scatto Sofia strinse la pipa tra i denti e si rialzรฒ.

ยซTorniamo alla macchina, abbiamo perso troppo tempo a venir qui.ยป

Percorremmo il tratto in discesa, La tua storia scrivere vorrei Ma non si puรฒ morire dentro



Raggiunta la 127 non trovammo i due ragazzi; le portiere erano aperte ma non sentivamo parlare nessuno nei dintorni.

ยซAlessandra! Riccardo!ยป urlรฒ Sofia.

Il ritmo delle cicale proseguiva spedito.

Provai a chiamarli anch'io, li cercammo per un quarto d'ora circa poi decidemmo di dividerci: io dovevo tornare alla Torre, Sofia invece avrebbe fatto a piedi una parte del tratto sterrato che avevamo percorso per venire qui.



Ritornato ai piedi di Torre Cives iniziai ad avvertire strane vertigini, capogiri e una prepotente nausea. Ragion per cui provai a dare di stomaco, poggiando una mano sull'angolo sinistro della Torre, ma non rigettai.

ยซAlessandraaa! Riccardooo!ยป

Silenzio.

Le cicale sembravano essersi triplicate, erano arrivate a tenere un ritmo assordante.

ยซRagazzi dove siete! Si sta facen...ยป

Scrutai all'interno della torre infilando la testa nella piccola porta.

Feci in tempo a distinguere le braccia paffute di Alessandra sparse a terra, le scarpe di Riccardo mozzate di netto a metร  con ancora parte del piede all'interno.

Mi allontanai dalla Torre, di corsa. La nausea era peggiorata, si era fatta avanti anche una dolorosa emicrania. La realtร  non aveva piรน linee rigide a governare la geometria del mondo, era diventato tutto ondeggiante. Riuscivo a distinguere le molecole dell'aria, riuscivo a vederli, circondati da una poderosa luce.

Tornai alla 127 e nel momento in cui vidi Sofia tutto ciรฒ che ricordo fu una crescente collera che mi annebbiรฒ la vista.







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Finita lโ€™ultima Winston recupero la pipa di Sofia in uno dei cassetti della scrivania che ho nella mia rimessa. Annuso il fornello, รจ come se fosse stata appena accesa.

Come se quel luglio del 1976 fosse oggi.


Getto del tabacco dentro e la utilizzo per la prima volta da quel lontano pomeriggio.

Mi affaccio alla piccola finestra da cui posso ammirare in tutto il suo splendore Torre Cives.

Sofia, Alessandra e Riccardo sono seduti ai piedi della Torre e, come ogni luglio dal '76 a oggi, hanno lo sguardo fisso nella mia direzione.






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