La mia lingua
Spesso mi hanno detto che parlare in Piemontese è imbarazzante.
"Sento l'accento", "sento il modo grossolano di parlare"
e pensano che siamo degli stupidi, degli ignoranti.
Negli ultimi anni ho incominciato a vedere le cose in un modo diverso.
Perché ho conosciuto persone che mi hanno detto che loro sono tanto orgogliose della loro cultura e della loro lingua.
E allora mi sono detto: anche io sono orgoglioso della mia.
Sono nato in mezzo alle colline di Barone.
E credo di poter sostenere che c'è un po' di poesia visiva nelle colline del mio paese.
Mi hanno insegnato che la poesia viene prodotta attraverso l'osservazione.
L'osservazione delle persone, della musica, dei paesaggi.
E io vivo in un bel paesaggio, per cui mi sono detto: "perché allora non posso tirare fuori della poesia visiva anche io?"
Usando le parole di questa terra?
Il suono delle mie parole, il suono delle mie scritture...
Descrivono questo luogo meglio di qualsiasi parola italiana.
E se siamo rimasti orfani della ricchezza tecnologica,
non vuol dire che siamo rimasti orfani anche della bellezza.
Io sono nato qui.
Ho amato, amici e ragazze.
Ho conosciuto tante persone.
Ho vissuto la mia infanzia e sono diventato adulto...
Ho conosciuto personalità importanti della cultura,
e non ho mica trovato tante differenze tra come sono cresciuto io e come sono cresciuti loro, sapete?
I. G.
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