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Illustrazione generata con l'aiuto di un'intelligenza artificiale (ChatGPT – OpenAI)
Illustrazione generata con l'aiuto di un'intelligenza artificiale (ChatGPT – OpenAI)

La consegna da un'idea di Andrea (@andrea.brach)


E’ il 2025 di un universo parallelo in cui il “Millennium Bug” è realmente esistito e dal 2000 ha completamente distrutto ogni forma di tecnologia informatica basata sul calcolo. L’unica tecnologia elettronica esistente è quella semplice basata sull’elettricità e la circuiteria basilare (per intenderci: c’è luce nelle case e per le strade, ma le automobili sono rimaste alla tecnologia elettronica delle vecchie utilitarie degli anni ‘80. Niente telefoni cellulari, niente e-mail, niente fax… niente tecnologia digitale).

In questo scenario, simula uno scambio epistolare alla “moda vecchia” con un tuo conoscente di un’altra regione italiana.

Carta bianca sul cosa scrivere, purché sia contestualizzato con lo scenario del 2025 alternativo.



Elena (@elena_carta98)


Sabato 28 Giugno


Cara Gi.

Ieri mattina mi sono accorta di aver finito le gomme da cancellare. Non credo capiti spesso, se ne compri una, le altre 20 le ritrovi sparse nei cassetti ti sono state regalate o sono il bottino di una distratta refurtiva preadolescenziale.

Ieri però le avevo finite, così ho preso la bici e sono andata dalla tabaccaia a comprarle, sperando che non fosse dell'umore sbagliato per il suo solito giornalismo d’inchiesta.

Mi sono messa in coda (non più di tre persone, me compresa) e davanti a me c’era tua madre. L’ho riconosciuta. Non la vedevo e non sentivo tue notizie da anni.

Precisamente 14.

Il tempo che ci separa ormai è più lungo di quello che abbiamo condiviso. E nemmeno so se fosse davvero amicizia. So di aver passato molto tempo con te, nelle stesse stanze, con le stesse persone e ricordo di aver invidiato la tua voglia di conoscenza insaziabile, quando io avevo solo voglia di giocare tu ti eri già divorata i libri della biblioteca della scuola. Ora mi rendo conto che eri spinta da tua madre, lei vedeva una donna in te, mentre io e gli altri eravamo bambini.

Mi ha detto che hai girato il mondo, ma cosa hai trovato? O meglio, sei partita per cercare cosa esattamente?


Il mio mondo finisce dove iniziano le nostre colline, andare oltre sarebbe impensabile per me che non le ho ancora capite e così sono rimasta radicata al suolo, infestandolo come canne di bambù. Mi sposto di rado e per poco tempo, perché solo qui, nella nicchia della mia solitudine si respira. Sono rimasta solo io. Non riesco a concepire di voler conoscere altro quando non ho trovato le risposte che cerco.

Ricordo la tua voglia di emergere dal mucchio, le tue bugie che ricamavano una vita più interessante e ricordo quella volta che mi aiutasti a finire un tema di Italiano. D’altronde mentre io cercavo le giuste domande da pormi tu sceglievi tra le possibili risposte. Chissà quando hai affrontato l’inettitudine dell’adolescenza.

Ricordo che le tue ribellioni intimorivano le persone, io ero curiosa di sapere dove andavi quando scappavi e così ripercorrevo mentalmente a piedi le tue zone. Se io ero nella mia testa, tu eri già nel mondo. Così un giorno, a furia di voler entrare nel giro giusto ti sei fatta zimbello delle tue capacità, esaltando chi nei modi conteneva solo l’ego.

Ricordo come eri vestita e come portavi i capelli, mimando quelle star di paese che oggi sanno stare solo nei bar.

Ero invidiosa della tua voglia di libertà, così la mia lingua iniziò a sputar veleno. Oggi sono molto dispiaciuta del silenzio che ci portiamo dietro, ma ormai mi chiedo se riconoscerei il tuo volto.

E te? Cosa ricordi?


Ti prego di utilizzare questo indirizzo di spedizione che ho scritto sulla busta, specifica bene che l’interno del cortile è il b, perché non vorrei dover chiedere tue notizie da qualche altra giornalista del quartiere.


Ps: penso che tua madre mi abbia scambiata per qualcun’altra.


Elena Cì.



Elena (@pdorafigliadiknaus)


Mio incensurato ed amatissimo Amedeo,

Succede. 

Come succede di perdere un treno o di essere ostaggio di una rapina. 

Succede perchè è sempre successo, ma almeno nel medioevo non si deliberava sulla coscienza del feto et similia, c’erano gli affari delle donne, delle streghe, dei loro corpi allineati con le fasi lunari, e poi c’erano la scienza e i veri dottori che avevano la pretesa di occuparsi di altro che non fossero pudenda e peccati.

La cabina sotto casa è stata vandalizzata un’altra volta e sai che a fine mese i gettoni scarseggiano, quindi ho pensato di mandarti questo telegramma per darti la notizia. Non intendo girarci attorno: non siamo pronti a diventare genitori.

Non sono pronta a sacrificare tutti i miei rullini per la prima pappa, la prima cacca, i primi lividi da spigolo mentre cerco disperatamente il nome di un idraulico sulle pagine gialle perchè quel fottutissimo tubo si è di nuovo sfondato. Non sono pronta a gestire le telefonate di tua madre sulle proprietà benefiche dei fondi di caffè per alleviare la nausea - quella sua voce stridula sembra far vibrare la cornetta come un violino - né tantomeno le musicassette di un’inedita serie di workout pre maman a cura di una tonica e sorridente Jane Fonda che lei cercherà di propinarmi ad ogni vigilia di Natale.

No, no, no. Prendi la corriera e vieni ad abbracciarmi, ho bisogno di te. E di qualche patatina fritta annegata nella salsa aioli. Cosa darei per un portapizze alato che mi sfami al semplice schiocco delle mie dita, dovrebbero inventarlo. E dargli cinque centesimi in più a consegna come bonus per il traffico celeste e le temperature choc (chiedilo a Icaro…).


Torino, luglio 2025 di quell’universo parallelo ove tutto è tale e quale a ora ma non abbiamo la possibilità di sapere tramite un TikTok se sarà lui o sarà lei. Baby shower previsto per il prossimo settembre di un anno lontano in cui spero staremo ancora assieme.


Tua, Rebecca


<3



Igor (@gribyslab)


Caro Clark,

Sto scrivendo questa lettera alle 4:16 del mattino e sto cercando di ubriacarmi di stanchezza così da poter dormire senza pensare a quanto mi manchi.

Vorrei poter avere un modo più rapido per scriverti, tipo una lettera istantanea come la posta elettronica delle università americane. Spero che questa ti arrivi entro una settimana.

Ho sentito il nuovo album di Bruce, sono rimasto affascinato dalle atmosfere di Waiting on the End of the World, mi fa sentire in cima a un grattacielo, ubriaco e fatto, con te affianco che mi abbracci come l'estate scorsa.


For one deadly kiss what would we give

Your skin trembling 'neath my fingertips

All I know is someday

For love baby everybody pays


A volte penso che l'averti incontrato sia stata una condanna, non poterti vedere per così tanti mesi è insostenibile. Mi mancano i momenti in cui mi guardavi come se fossi ossigeno, spesso entro nelle profumerie per spruzzare un po' di Obsession su un cartoncino e portarlo via con me, a volte diventa un segnalibro e a volte mi ci addormento sopra. Quel profumo speziato caldo e legnoso sarà per sempre l'odore degli Stati Uniti, mi trasforma in materia leggera come l'aria che si espande per i campi coltivati e sterminati attorno alla tua fattoria. Se chiudo gli occhi posso vederti leggere queste parole sul porticato. Aspetto il tuo arrivo a settembre con ansia, spero tu stia bene e così anche i tuoi genitori.


Rispondimi in italiano, voglio troppo vedere se sei migliorato. In caso contrario ci lavoreremo assieme.


Ti amo.

L.




𝐷𝜇𝜌𝑙𝜀𝜘 𝜌𝜎𝜀𝜏𝜄𝑐𝛼

ree

17 giugno 2025 - 7 luglio 2025

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